giovedì 28 giugno 2007

vita sociale (parte 1)


Attraverso Wine Night, un blog che organizza eventi su Milano e oltre, con Elisa, siamo giunte a conoscere e a frequentare due corsi di cucina, della durata di una sera. Ho scritto conoscere in primis, in quanto oltre alla partecipazione ai due eventi, ci siamo imbattute nella piacevolissima persona che organizza i corsi di cucina, trovandola, per quanto mi riguarda (ma sono certa di interpretare anche il pensiero di Elisa), assolutamente nuova e motivata, ricca di idee e pronta a condividerle: Katia Pepe, director dell'Italian Food Academy. E con lei le chiacchiere, le serate, i pensieri, sono diventati chiacchiere di cibo, di donne, di vita.

Un passo indietro. Il primo approccio con i corsi di cucina organizzati da Wine Night è stato il corso di Finger Food, un paio di settimane fa. La location, un posto interessantissimo, è la sede dell'Italian Food Academy, all'interno dello spazio polifunzionale 10Watt, a Milano. Un loft modernissimo, in una vecchia fabbrica, ridisegnato e ideato da Renato Marcialis, una firma della fotografia food tra le più conosciute. Dall'ingresso arioso e tropicale, fu la vecchia sede dell'Istituto Luce. Aura reazionaria!

Insomma, le premesse per una bella serata c'erano tutte! ...ma forse eravamo in tanti, in troppi, 20 persone, e il menu da preparare lunghissimo, 10 piatti... e così, quello che doveva essere un corso di cucina si è trasformato in una serata fra amici sconosciuti, in una cucina spaziosa, dove tutti facevano qualcosa scanzonatamente, sotto le direttive dei due giovanissimi cuochi. Ci siamo divertite tanto, a fare le tortillas, a impastare dei paninetti di patate e finocchietto (era finocchietto?), a scoprire la vera carne di canguro, a spiluccare qua e là, tra avocadi, platani fritti e gamberi con salsa al latte di cocco! Ecco, una festa, che si è prolungata ben oltre la mezzanotte, tra curiosità e assaggi.

Qualche giorno dopo, nuova newsletter di Wine Night, nuovo evento. Pasta fresca. Scalo all'isola. Mi ha incuriosita, tanto. Il tono era diverso, questa volta, e l'aspettativa si è arricchita nuovamente. Quindi, abbiamo ritentato, sempre con la fedele Elisa. L'invito parlava di "superare la barriera che idealmente separa la cucina dalla sala di un ristorante, partecipando in prima persona alla preparazione di piatti di alta cucina ideati da uno chef di livello" all'interno del nuovissimo ristorante Revel, in via Thaon de Revel 3. Vuoi non farti tentare? E' tutto nuovo... è "all’interno di uno spazio multifunzionale nel quartiere Isola a Milano, si snoda intorno ad un cortile bianco protetto da un pergolato di vite e, oltre al ristorante, ci sono pure una galleria d'arte moderna e contemporanea e un teatro". Io che sono da sempre molto proiettata verso il rinnovamento, il miglioramento e l'arricchimento delle città, anche urbanistico, l'arte in ogni forma (o quasi), l'estetica, come potevo non farmi tentare? Mi sembrava un connubio perfetto.
E' stato magnifico! Meglio del Finger food, diciamo più didattico, e seriamente didattico. L'obiettivo del corso è stato raggiunto. Non mero divertimento, ma impegno con le mani in pasta!! Eravamo in sei, tre cuochi veri a seguire le tre coppie. Katia Pepe, occhio vigile. Abbiamo provato tutti a fare tutto. E abbiamo potuto fare le mille domande che ognuno ha nella mente. Cos'è quello, cos'è quell'altro. In una cucina vera di un vero ristorante. Molto bello, per di più. Minimale, sobrio e chic quanto basta. Il cuoco Alessandro Cogliati, giovanissimo nei suoi 24 anni, è stato impeccabile. Il pasticcere e l'aiuto cuoco gentilissimi e divertenti...a dare del lei a delle giovincelle come noi... :-) Abbiamo impastato la sfoglia (300 g di farina 00, 200 g di farina di semola, 5 uova), fatto i ravioli e il loro ripieno di ricotta e basilico, gli spaghetti con la chitarra, una chitarra vera!, gli gnocchi di patate. E poi abbiamo cenato, là, al Revel, in una nuvola bianca e soffusa, con chiacchiere rilassanti fino a dimenticare che la mezzanotte era ben passata e che nemmeno quella sciagurata di Cenerentola avrebbe recuperato più la sua scarpetta! Abbiamo cenato con quello che avevamo preparato noi, in mezzo agli altri clienti. Gnocchi freschi di patate con emulsione di burro di capra alla lavanda e spolverata di bottarga di muggine, spaghetti alla chitarra fatti in casa con pomodorino datterino arrostito alla menta e piccola brunoise di melanzane, tortelli al basilico ripieni di ricotta spadellati al profumo di acciuga e pistacchi al naturali. Sapori forti, intensi, come la serata vissuta. E poi via.. con la wilma viola, verso casa! Buonanotte, alla prossima!
Risotto menta e mandorle (prima foto)

riso selvatico, quello lungo rosso e bianco
brodo vegetale
scalogno
vino rosso
menta
mandorle
Fate un trito di scalogno e fatelo appassire in una noce di burro. Aggiungetevi il riso, tostatelo un attimo e sfumate con un bel bicchiere di vino rosso. Rabboccate il riso con il brodo, poco alla volta, man mano che il brodo si consuma, nuovo brodo. Nel frattempo tagliate la menta e tostate le mandorle. Quando il riso è cotto, mantecate con una noce di burro, la menta e le mandorle. Mi ha rapita, buonissimo!

15 commenti:

Sandra ha detto...

Evvvvvvvvvaaaaaaaaaiiiiiiiiiiiii che sono la prima a commentare!! ;-)
Posso dire una cosa???? FANTASTICOOOOOOOOO!!! Mannaggia a me che sto troppo lontano, proprio in qs periodo!! Uffa... Mi sarebbe piaciuto partecipare, ecco!!
brave aspetto la seconda parte.. già immagino, con una prima così!
buonaserata!
:-)

anna ha detto...

Anche a me sarebbe piaciuto partecipare. Visto che tu ed Elisa siete molto molto informate la prossima volta mandatemi una mail che sicuramente vengo anche io :D ...grazie grazie e baci

Anonimo ha detto...

siii! la prossima volta vieni anche tu! andata! mi piace questo assemblaggio di conoscenze che nascono!

k ha detto...

Uff che bello! Ma perché a genova nn c'è nulla? Devo continuare a fare l'autodidatta a vita? uffi, uffi... Brave, brave, imparate anche per me! baci

Elisa ha detto...

Lo vedo solo ora! Che sono impegnata a fare una cosa...sorpresina per i prossimi giorni, spero quanto prima!

Non avrei potuto descrivere meglio le due serate, anzi non so se ce la faro` pero` mi sono divertita tanto, la prima sera un po' strampalata ma talmente simpatica che ho dimenticato quello che era successo in ufficio e poi l'altra sera...bello, bello, molto intimo, istruttivo e diciamo pure godurioso perche' i piatti erano proprio buoni!! Simpaticissimi poi i "pupetti"...solo da Alessandro sono riuscita a strappare il "tu" (pure carino devo dire :))

Prossima volta pure Anna!!

Per Katia: Milano offre tanto da questo punto di vista (io mi ci trovo meglio che a Roma perche' e` piu' piccola...io dico che e` a misura d'uomo e mi prendono per scema, ma rispetto alla grandezza di Roma!!). E` pur vero che per ogni cosa costicchia e cmq si paga lo scotto ad altri livelli...per quel che mi riguarda a livello di salute (non so poi cosa sia meglio :( )

Anonimo ha detto...

Oh Adina che descrizione sublime, che incanto...leggendo mi son sentita un'essere curioso che vi guardava mentre voi eravate alle prese con la vostra cucina...Ti abbraccio, Elena

WineNight ha detto...

Adina, felicissima di questo post e dei, diversi, risultati ed emozioni delle due serate. Ringrazio te ed Elisa di aver partecipato alla nostra serata Wine Night e, in questo particolare caso, a Katia per averla realizzata. A presto, Lorena

Anonimo ha detto...

che bello! posso partecipare anch'io al prossimo incontro? ;)
baci

Anonimo ha detto...

Evviva!!!Roberto ha passato lo scritto dell'esame di stato...una mousse al cioccolato di Adina tutta per lui!Buon ritorno, Elena

Anonimo ha detto...

Grazie Elena per questa notizia!! le notizie fanno il giro del globo prima di arrivare a destinazione! :-)

Grazie Lorena per le tue parole. Siamo state bene, divertite e sicuramente ripeteremo, anche con altre amiche che, come vedi, abbiamo incuriosito!

Gaia ha detto...

bellissimo!!!! pensa che coincidenza io mi sono iscritta a quello di cucina japo!!! il prossimo mercoledì sono lì anche io!!! yeppa...
ah la mia mamma per il compleanno mi ha sorpresata con il libro di Oldani, va che bello!!!!

Giovanna ha detto...

sono sempre più invidiosa di questi corsi .... vorrei esserci anch'io!!! Domanda : le tortillas. Com'erano? sto cercando una ricetta di tortilla con la quale si possa fare un cestino per metterci un'insalata. Era qualcosa del genere?

Anonimo ha detto...

ciao Giovanna! le tortillas fatte da noi erano un semplice impasto di farina gialla, acqua e un pizzico di sale. poi schiacciate tra due fogli di carta forno a mo' di piadina, e cotte su una piastra non unta. so che per fare questi cestini di cui parli tu, molti usano fare la piadina, e cuocerla in forno su una ciotola rovesciata... se qualcuno sa darci maggiore input, imparo anch'io volentieri. ciao!!

Anonimo ha detto...

SIGH! SIGH! SIGH!
mi sono persa delle cose meravigliose!!!
mi è spiaciuto davvero non essere riuscita a venire!
sarà per la prossima, vero?

un bacione, carissima!

Anonimo ha detto...

le tue foto sono sempre molto espressive e colorate. Questo riso, se dici che ti ha rapita, lo devo provare assolutamente. Ti farò sapere! Un bacio grande.